CRANIOSTENOSI (Craniosinostosi)

Con il termine di Craniostenosi si identifica una condizione patologica determinata dalla chiusura precoce di una o più suture craniche. Il risultato clinico di questa condizione morbosa é una alterazione morfologica evidente della testa. Il cranio é costituito da una porzione chiamata volta cranica, un'altra chiamata base cranica ed infine dallo scheletro della faccia. La volta cranica é fatta dall'insieme delle ossa frontali, temporali, parietali ed occipitali. Queste ossa sono unite tra loro mediante delle articolazioni particolari, di tipo fibroso, che si chiamano suture craniche. Hanno la caratteristica di poter consentire lo sviluppo del cervello, che in un bambino raddoppia il suo volume nel primo anno di vita, permettendo alla testa di svilupparsi in modo armonico. Dopo il 3° anno di vita circa, le suture craniche vanno incontro a fusione e si ossificano successivamente.

Quando le suture craniche vanno incontro a fusione precoce, il cervello, che spinge dall'interno della scatola cranica, farà crescere il cranio nelle direzioni consentite dalle suture craniche rimaste aperte (normali). Chiaramente l'alterazione morfologica del cranio dipenderà dalla sutura cranica che va incontro a sinostosi precoce. Nelle forme più semplici di craniostenosi, in cui la fusione interessa una singola sutura, é facilmente prevedibile il tipo di deformità a cui andrà incontro il cranio, dando luogo ad inestetismi ed in alcuni casi a deficit neurologici di vario grado, o, come nelle trigonocefalie, a problemi visivi; nel caso in cui, invece, vengono interessate più suture si assiste ad un coinvolgimento della base cranica e dello scheletro della faccia con problemi quali ipertensione endocranica, problemi respiratori e disturbi visivi. Di recente alcuni autori hanno avanzato ipotesi di geni mutanti (fibroblast growth factor receptor FGFR) responsabili della chiusura precoce delle suture craniche e di altre alterazioni a livello di altri segmenti scheletrici.

Le Craniostenosi più comuni sono:

Scafocefalia (fusione precoce della sutura sagittale)
Trigonocefalia (fusione precoce della sutura metopica)
Plagiocefalia (fusione precoce di una sutura coronale)


Pachicefalia (fusione precoce di una sutura lambdoidea)

Queste forme sono definite monosuturali perchè è interessata solo una sutura. Esistono anche forme plurisuturali come la brachicefalia (entrambe le suture coronali) e l'oxicefalia (più suture).

Brachicefalia (fusione precoce di entrambe le suture coronali)

Vi sono poi le forme di craniostenosi sindromiche. Sono forme più severe in cui oltre alla craniostenosi si riscontrano altre alterazioni:

Sindrome di Crouzon

Sindrome di Apert

Sindrome di Saethre-Chozen

Sindrome di Pfeiffer


Il trattamento delle craniostenosi é possibile attraverso un intervento chirurgico che ha come scopo quello di ripristinare una forma armonica e quanto più possibile normale; l'operazione consiste in un rimodellamento delle ossa della volta cranica interessate e nell'avanzamento o riposizionamento delle stesse per consentire uno sviluppo fisiologico secondo la crescita del cervello. In base alla nostra esperienza ed a quella della maggior parte degli Autori, riteniamo che l'intervento debba essere preferibilmente effettuato tra il IV° e il VI° mese di vita del bambino. Questo proprio per consentire al cervello in crescita di condizionare lo sviluppo armonico del cranio dopo l'operazione. Rischi dell'intervento chirurgico sono quelli di ordine generale, come quelli generici legati all'anestesia. Rischi legati alla procedura chirurgica sono: l'emorragia, l'embolia polmonare, le infezioni. Normalmente, dopo l'operazione, il piccolo paziente ritorna presso il reparto di degenza. Se non sopraggiungono complicanze, il bambino potrà essere dimesso in quarta giornata. Il risultato estetico é già evidente alla fine della procedura chirurgica: tuttavia, proprio perché i bambini piccoli sono in continua crescita, sarà consolidato dopo un anno circa.

Scafocefalia

La scafocefalia è causata da una precoce chiusura della sutura sagittale con conseguente aumento del diametro anteroposteriore e riduzione del diametro trasversale. Si riscontra inoltre accentuazione delle bozze frontali e/o dell'occipite.

Aumento del diametro antero-posteriore
Diminuzione del diametro biparietale
Prevalenza sesso maschile
B
e
Affossamento de
l temporale
Bossing frontale e occipitale



L'intervento chirurgico viene effettuato secondo la tecnica Pi greco squeeze. Dopo aver effettuato un'incisione cutanea che va da un orecchio all'altro si asportano dei listelli ossei parallelamente alla sutura sagitale e alle suture coronali e lombdoidee.
In questo modo il cervello in crescita può spingere ai lati ed in questo modo aumenta il diametro trasverso e diminuisce il diametro anteroposteriore.

Noi adottiamo una tecnica un pò meno invasiva. L'incisione cutanea viene praticata sul vertice ed ha la forma di una ESSE che si estende dalla stura coronale alla sutura lambdoidea. Con questa incisione si ottiene una buona esposizione della sutura sagittale e delle suture coronali e lambdoidee. Si asportano sempre i listelli ossei paralleli alla sutura sagittale ma si rimuovano solo piccole porzioni di osso a livello delle suture coronali e lambdoidee.
L'intervento ha una durata minore e il risultato è ottimo.

Abbiamo detto che l'età migliore per effettuare l'intervento è dai 4 ai 6 mesi. Questo perchè il cervello continua a crescere fino ad un anno di età spingendo le ossa del cranio e quindi completando il modellamento.
Nei bambini di età superiore (10-12 mesi) non è possibile più sfruttare la spinta cerebrale e quindi in questi casi utilizziamo degli espansori metallici (springs) che vengono rimossi dopo circa 4 mesi.

Si asporta quindi tutta la sutura e nello spazio che ne risulta si inseriscono questi espansori che possono essere considerati come delle molle caricate. Nelle corso del tempo tali espansori si allargano espingono le ossa verso l'esterno sostituendo quindi la spinta cerebrale e determinando allo stesso modo l'aumento del diamtreo trasverso.

Plagiocefalia

La plagiocefalia consiste nella chiusura di una sutura coronale che determina:

Marcato appiattimento della regione orbito-frontale omolaterale

Bossing controlaterale

Scoliosi facciale


L'intervento chirurgico consiste nell'avanzamento fronto-orbitario:

Asportazione delle ossa frontali

Asportazione delmargine superiore dell'orbita (bandeau orbitario)

Rimodellamento del frontale (curvare il lato sinostotico e appiattire il lato controlaterale)

Aprire anteriormente il bandeau orbitario(frattura a legno verde sulla linea mediana)

Avanzare il bandeau orbitario fissandolo al temporale

Fissare il frontale rimodellato sulla linea mediana al bandeau orbitario





Nelle forme meno severe utilizziamo degli espansori metallici (springs). Si asporta quindi tutta la sutura e nello spazio che ne risulta si inseriscono questi espansori che possono essere considerati come delle molle caricate. Nelle corso del tempo tali espansori si allargano espingono le ossa verso l'esterno sostituendo quindi la spinta cerebrale e determinando allo stesso modo l'aumento del diametro trasverso. Le springs vengono rimosse dapo 4 mesi.




Trigonocefalia

La trigonocefalia è caratterizzata dalla precoce chiusura della sutura metopica che separa le due ossa frontali.



Trigonocefalia

Sporgenza mediana frontale

Ipotelorismo

Ipoplasia margine superiore orbitario

20% di tutte le craniosinostosi

Riduzione del volume della fossa cranica anteriore


L'intervento chirurgico consiste nell'effettuare un avanzamento fronto-orbitario nel corso del quale si asportano le due ossa frontali ed il margine superiore delle orbite (bandeau orbitario). Quindi
Rimodellamento del bandeau orbitario Rimodellamento del frontale
Fissazione del bandeau all'osso temporale e alla radice del naso Fissazione del frontale al bandeau











Nelle forme meno severe utilizziamo una tecnica meno invasiva che consiste nel livellare la cresta mediana e nell'asportare le due suture coronali.

Pachicefalia

La pachicefalia o plagiocefalia posteriore consiste nella chiusura di una o entrambe le suture lambdoidi



Nella maggior parte dei casi è posizionale

Quella “vera” rappresenta solo il 3% di tutte le craniosinostosi

Appiattimento dell’occipite

Normalità alla nascita

Torcicollo

L'intervento chirurgico in un rimodellamento dell'area circostante la sutura chiusa

Craniotomia parieto-occipitale (fino all’inion)

Rimodellamento mediante incisioni radiali

Fissazione del lembo lateralmente o postero- lateralmente


Oggi adottiamo un'altra tecnica che consiste nell'apertura della sutura o di entrambe le suture lambdoidi e nell'apposizione di espansori cranici metallici (springs) che vengono rimossi dopo 4 mesi.

Brachicefalia


La brachicefalia consiste nella chiusura precoce di entrambe le suture coronali con appiattimento del frontale e accorciamento del diametro anteroposteriore.



Accorciamento della fossa cranica anteriore

Esorbitismo

Recessione della rima orbitaria superiore

L'intervento chirurgico consiste nell'avanzamento fronto-orbitario come nella plagiocefalia (vedi plagiocefalia). La differenza consiste nel fatto che in questo caso l'avanzamento deve essere bilaterale.


Craniostenosi sindromiche

Per craniostenosi sindromiche intendiamo forme complesse in cui la chiusura di una o più suture rappresenta solo un aspetto di un quadro clinico più ampio. Vi sono infatti altre alterazioni che comprendono anomalie facciali, pervietà delle vie respiratorie, alterazioni delle estremità, alterazioni della fossa cranica posteriore, alterazioni della circolazione liquorale (idrocefalo).

Le forme sindromiche più frequenti sono:

La sindrome di Crouzon

La sindrome di Apert

La sindrome di Saethre-Chozen

La sindrome di Pfeiffer


Sindrome di Crouzon

In questa forma si riscontra craniostenosi (sutura coronale e in alcuni casi le altre fino alla pansinostosi), ipoplasia del mascellare, proptosi (globi oculari sporgenti perchè le cavità orbitarie sono più piccole), fusione delle vertebre cervicali, anomalie dell'articolazione del gomito, idrocefalo.


Sindrome di Apert

E' presente craniostenosi con turribrachicefalia, ipoplasia del mascellare, palatoschisi, prognatismo e malocclusione, sindattilia di mani e piedi, fusione delle vertebre cervicali, malformazioni encefaliche (agenesia del corpo calloso e del setto pellucido), idrocefalo ed erniazione delle tonsille cerebellari (anomalia di Chiari).


Sindrome di Saethre-Chozen

Craniostenosi (brachicefalia o plagiocefalia anteriore), scoliosi della faccia, ptosi palpebrale, strabismo, ipertelorismo, deviazione del setto nasale, sindattilia moderata (solo il 2° e 3° dito di mani e piedi), fusione dei corpi vertebrali.


Sindrome di Pfeiffer

Si riscontra craniostenosi con turri-brachicefalia, proptosi anche molto importante (l'occhio può anche fuoriuscire dalla cavità orbitaria), ipoplasia del mascellare, ipertelorismo, sindattilia di tessuto molle, fusione delle vertebre cervicali, anchilosi del gomito, idrocefalo, erniazione tonsillare, con o senza minimo ritardo mentale.


Il trattamento di queste forme prevede la correzione della craniostenosi quasi sempremediante un intervento di avanzamento fronto-orbitario bilaterale (vedi plagiocefalia e brachicefalia). Nelle forme con idrocefalo può essere necessario il trattamento chirurgico (vedi idrocefalo). Nelle forme con sindattilia quando il bambino è più grande si effettua un intervento di separazione delle dita fuse. Quasi sempre c'è un'ipoplasia del mascellare e spesso le prime vie aree sono ristrette con difficoltà respiratoria per cui può essere necessario introdurre dei tubicini nel naso per consentire la respirazione. In queste forme all'età di 6-7 anni si pratica un intervento di avanzamento del mascellare. Questo consente un'allargamento delle vie aree e riduce la disproporzione tra cranio e faccia.